17.11.13

Quel che resta del giorno...



Guardavo questa torta (per inciso: quando non scrivo ricette da un po', tendo sempre a tornare con qualcosa di rustico), mentre la fotografavo sul balcone esposto a ovest, cercando di catturare uno degli ultimi raggi di sole, e sarà che a fine giornata viene da chiedersi che cosa rimanga del pugno di ore appena trascorse, e da qui è un attimo ritrovarsi a fare le stesse considerazioni allargando lo spettro delle esperienze...
O forse, molto più semplicemente, la torta country style accostata al verde dell'erba nei miei vasi ha provocato questo flashback dal sapore di vecchia Inghilterra, quella in cui era ambientato il romanzo di Kazuo Ishiguro (nonché il bellissimo film che James Ivory ne trasse)... che poi, a osservarla bene, non ricorda un pochino un bel maglione di lana lavorato a punto noccioline? Di quelli da realizzare con l'uncinetto grosso, in pochi giorni, perfetto per camminare in campagna in queste giornate autunnali... (lo so... sembra l'incipit di un articolo di Rakam dei primi anni '70... quelli che acquistava mia madre all'epoca, che conservo ancora nella mia libreria, e che ogni tanto torno a sfogliare per prendere ispirazione o copiare qualche modello).
Per me, questo rimane il periodo più bello dell'anno per andarmene a zonzo per i campi, ma anche per passeggiare lungo la laguna, in quei tratti in cui la campagna arriva a sfiorare l'acqua.
Tornando alla ricetta: è semplice e piena di calore... una coccola.
Perfetta, qui, la farina di mais spinato di Gandino, scoperta qualche mese fa durante una manifestazione enogastronomica e finora utilizzata con il contagocce perché non saprei come procurarmene dell'altra, se non recandomi di persona nelle valli bergamasche dove viene prodotta, peraltro, in quantitativi ridottissimi. Si, sarebbe da polenta, ma miscelata in modica quantità a quella tipo 0 (che deve essere sempre di ottima qualità) dona all'impasto una texture piacevolmente ruvida (diversa da quella che si ottiene con una normale farina di mais) e una friabilità notevole dopo la cottura; infatti l'ho usata soprattutto per dolci di frolla (come certi biscotti che poi ho spezzettato per realizzare bicchierini di cheesecake e altri dessert al cucchiaio).
Un ultimo pensiero: è proprio l'elemento ruvido, grezzo, a rendere l'insieme più morbido, carezzevole, armonico... 

TORTA "A PUNTO NOCCIOLINE"
(come altro la posso chiamare? si accolgono suggerimenti!)

Per la frolla:
160 gr di farina tipo 0
60 gr di farina di mais spinato di Gandino
80 gr di burro
1 uovo
60 gr di zucchero
spezie in polvere (zenzero, cannella, chiodi di garofano, noce moscata)
per la farcitura:
frutta mista essiccata (fichi, prugne, uvetta, mirtilli rossi, albicocche, mele... evitando possibilmente quella esotica tipo papaya, ananas, mango che adesso si comincia a trovare nei negozi, in vista delle prossime feste natalizie)

Preparare la frolla impastando bene gli ingredienti e metterla a riposare in frigorifero per 30 minuti.
Nel frattempo, sminuzzare la frutta e mescolarla.
Foderare di carta forno (o ungere) uno stampo per crostate da 24 cm di diametro.
Accendere il forno e portarlo a 180° (un po' meno se elettrico ventilato).
Riprendere la pasta e dividerla a metà. Staccarne pezzetti della dimensione di una nocciolina e distribuirli sul fondo dello stampo, molto vicini. Distrubuire la frutta in maniera uniforme, quindi la seconda metà di pasta, sempre a pezzettini, in maniera casuale. Alla fine, premere leggermente con le mani, giusto per dare forma alla torta, ma facendo attenzione a lasciare spazi vuoti nello strato di pasta superiore.
Infornare per 30 minuti.